Come non devi fare un sito internet

 

 

 

screenL’internet che non va

La moglie è in uno di quei grossi negozi di cineserie da qualche tempo, tu nel frattempo hai già fatto le spese al supermercato, fatto benzina, sei passato dal tabacchino e, già che c’eri, hai anche telefonato a un tuo amico per chiacchierare.

Metti giù e telefoni alla moglie. É ancora presto, c’è ancora tanto da vedere!.

Allora, tu, che odi vagare per negozi e non hai nulla da fare, ti godi un tiepido sole invernale seduto in auto. Ti accendi l’ennesima paglia e cerchi di passare il tempo curiosando su Facebook.
Ed eccolo li, un articolo che ti interessa leggere postato da una di quelle pagine antibufala. Clicchi sul link e…

Il disastro! Due banner dei cookie. Prima uno in alto e poi uno in basso che coprono quasi la pagina, con i pulsanti troppo piccoli per essere cliccati. Non fai a tempo a tentare di chiuderli che ti compare il terzo pop-up. Ma questo non solo è invadente e copre tutta la pagina…

É pure una puttanata gigantesca!

 

 

Recita così:
Ci impegniamo molto per smascherare le notizie false che ci segnalate e un like sarebbe gradito (Bufale o Col senno di poi – nuova arrivata), ma non è obbligatorio [faccina].
Però aspetti 45 secondi, visto che noi ci mettiamo molto più tempo a fare gli articoli e questo è un servizio. [faccina].

 

Ok, tutto vero, per sbufalare le notizie ci vuole capacità e tempo, che loro dicono di mettere a disposizione in cambio di un like.

Mi permetto di fargli notare che in questo modo, specie da cellulare,  perdono consensi; che 45 secondi sono un’infinità di tempo; che sarebbe meglio ottimizzassero anche le immagini perché sono pesanti e rallentano la visione, oltre a consumare banda; che non è il modo migliore di gestire la cosa e altre amenità che non vanno, come la velocità di download del sito ecc.
Per tutta risposta loro mi ripetono che non lo fanno per soldi, ma per  servizio pubblico. A loro non interessa avere traffico sul sito e guadagnare dai banner, ma informare. Fantastico dico io, tu vuoi informare, raggiungere il maggior numero di utenti possibili e per farlo usi gli stessi sistemi acchiappaclick di chi sparge in rete notizie false.  Oltre ad allontanare l’utente rendendogli difficile l’accesso al sito. Un genio!

Ma davvero lo fanno solo in cambio di un like?

Arrivo a casa e mi metto a fare un paio di controllini, di quelli semplici, accessibili a tutti e scopro che:

  • Il sito è intestato a un tal Claudio Michelizza.
  • Tal Claudio ha intestati altri 25 domini il che vuol dire che è molto probabilmente un professionista nel settore che lo fa per lavoro e non per diletto.
  • Ci sono almeno 5 banner pubblicitari per pagina (fig.2). Il che porta a un certo guadagno (la media è di 50 centesimi a pubblicità per ogni mille visitatori unici).
  • La velocità di download è altissima circa 22 secondi per scaricarla tutta, più i 45 del banner (una volta al mese). La velocità media di una pagina è circa 2/3 secondi.
  • Il “peso” della pagina è altissimo (vedi il link precedente), dovrebbe stare sotto il MB, qui siamo oltre i 6 MB!

Ma perché 45 secondi?

Esistono vari sistemi di pagamento delle campagne AdSense di Google. Alcuni prevedono il pagamento a click sulla pubblicità, altri prevedono il pagamento solamente in base alle visualizzazioni della pubblicità, altri tutti e due e infine altri che pagano di più se aumenta il tempo di permanenza sulla pagina. Un sistema del genere (che viene usato anche si certi video di YouTube) richiede che l’utente rimanga sulla pagina un tot di tempo.

Come farcelo rimanere di più?

Semplice.  Metto un banner che mi nasconde tutto e che scompare dopo 45 secondi. Il sistema che “legge” il tempo di permanenza sulla pagina ignora la presenza del banner e quindi calcola il tempo passato ad aspettare che scompaia come tempo di visualizzazione pagina. Aumentando i guadagni.

In definitiva

Ecco, questo è un classico esempio di come non devi fare un sito internet. Un classico esempio di come un servizio utile si trasformi esso stesso in uno strumento di guadagno. Di come lo strumento che stai utilizzando non funzioni come dovrebbe. Non c’è nulla di male in questo, per carità. Ma il volerlo negare  mi porta a metterti sullo stesso piano di quelli che dici di combattere.

Certo, magari devi rientrare dei costi di server e database, ma sono una quarantina scarsa di euro all’anno…

Up-grade del 27 marzo 2017

A circa 3 mesi e mezzo di distanza, quelli che dicono di lavorare per la gloria e solo per la gloria, hanno aumentato a 28 gli spazi pubblicitari sulla pagina e, non contenti, hanno messo un tool che blocca la lettura a chi blocca la pubblicità.

A me sembrano tanto gli honesti…

 

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8 risposte

  1. Ciao,
    mi sono letto tutto l’articolo, molto interessante e molti punti li condivido come tecnico e navigatore.
    Ma vediamo di chiarire le “supposizioni” che sono errate:

    Andiamo con ordine
    i 45 secondi: Lo scopo non è perchè voglio un like, ma si basa su un’analisi di 2 anni di richieste e (dati alla mano) un utente su due torna a chiederci bufale che abbiamo sbufalato anche il giorno prima proprio perchè non aveva un like o un “follow” ad uno dei nostri canali social (noi rispondiamo sempre e richiede tempo, non sono 2 gatti ). In questa maniera il numero di richieste per bufale “già sbufalate” è calato.
    RISULTATO: questo ci permette di dedicare maggiore tempo agli articoli e al resto ;).

    Tempo di permanenza:
    Il popup appare 1 volta ogni 20 giorni per utente e abbiamo un’alta percentuale di utenti di ritorno, certo può essere migliorato, ma tutto il progetto viene gestito nel tempo libero (come tutto i vari membri hanno un lavoro) e non è di certo per “aumentare i guadagni” che ho scelto questa soluzione.

    Costi (40 euro?):
    Forse questo valeva all’inizio, ma non ora. Siamo su un server dedicato che è stato preso proprio per la mole di traffico. Inoltre il tempo investito (seppur parliamo di tempo libero) è enorme e non parlo solo di chi scrive gli articoli, ma anche di chi si occupa dell’app e dell’addon

    Tempo di caricamento:
    So bene che ha un caricamento lungo e so bene che si può solo migliorare a livello SEO e di tempi di caricamento, cosi come varie migliorie le faremo tempo permettendo (cosi come l’https). C’è chi ha lavoro, chi ha famiglia e seppur piano ci stiamo lavorando.

    25 domini:
    Essendo sul web da anni, fra amici, progetti mai avviati e il resto 25 sono pure pochi XD.

    Strumento di Guadagno:
    E’ un servizio che ha costi non indifferenti e si deve autosostenere per le infrastrutture, per eventuali “trasferte” (convegni o altro) o anche solo per promuovere progetti che ci convincono

    Detto questo (e perdona eventuali omicidi dell’italiano ma scrivo alle 4), se hai dubbi o altro puoi chiedere in pagina o via email … come le decine che ci hanno scritto quando abbiamo attivato i “45 secondi”. Seppur scettici, quasi tutti hanno capito il reale scopo e anzi ci hanno spronati a mantenerlo.

    Grazie comunque per i consigli 😉 non si rifiutano mai.

  2. Mi spiace, ma resto dell’idea che non si fa così. Io continuo a vedere commenti di utenti che si lamentano del banner. Poi ci sta che ci sia chi dice il contrario (sarei curioso di sapere quanti). Alcuni device mobili cancellano la cronologia e i cookie tutti i giorni (questione di spazio) quindi tutte le volte si ripresenta il problema. La pesantezza del sito è ovviabile con pochi click e non farlo, lasciare tutto come è, mi pare una cavolata. Dici che hai un server dedicato… strano, ci sono altri 126 domini su quel server. Singolare la cosa… Tanto più che la banda di un server dedicato dovrebbe assicurare un tempo di download costante o quasi, invece pare che i tempi si allunghino e di parecchio. Non può essere dato solo dal traffico.
    Il fatto che tu lavori nel web è la conferma che forse non lo fai solo per diletto, ma questa è una mia supposizione.
    Resta comunque in piedi il perché del post, ovvero: come non si fa un sito web. Questo al di là di tutte quelle che sono mie congetture. E non credo di essere andato troppo distante dalla verità se ti sei sentito in dovere di specificare alcune cose.
    Ringraziandoti per il lavoro di debunkeraggio svolto
    Ciao

    1. Rispondo ai vari punti/supposizioni errati ;):
      – Il server dedicato non ha 126 domini, mi spiace 🙂 come ti ho detto basta chiedere. Il server è su aruba e al massimo ne supporta 10 e 8 sono siti di amici con traffico irrisorio.

      – Come detto il popup è migliorabile (tempo permettendo), se qualcuno cancella i cookie (che non hanno un peso cosi eccessivo) i problemi sono suoi XD come specificato nei vari avvisi.

      – La scelta di un server dedicato non viene fatta solo per la banda, ma anche per la libertà di operare a livello di root (visto che non si parla solo di sito)

      – Pochi click: no mi spiace, non bastano “pochi click” o plugin “magici”, a livello seo e di ottimizzazione ci sono molte operazioni da fare.

      – “La verità è la fuori”: XD perdona la citazione, ma se mi conoscessi davvero o conoscessi bufale sapresti che rispondo a tutti sempre.

      Prego spero di migliorare sempre il servizio 😉

      1. Difficile accettare nel mondo di internet oggi un sito dove ci vogliono tutti quei secondi per vederlo.
        Decisamente una cosa da non fare. Certo che le scuse mi paiono un po’ campate per aria. Ci vuole troppo per aggiustarlo! Con i click ci paghiamo le spese! Il popup è migliorabile ma non abbiamo tempo!
        Fatelo porca di quella trozza, fatelo!!!
        Tutto il resto è noia ♫♪♫

      2. La verità è la fuori, e la fuori mi dicono che sul server ci sono circa 126 domini, ma ovviamente sarà una bufala del Whois. Ovvio che si sbaglia lui, voi non sbagliate mai.

        Non è che per caso avete affittato un server nel web farm di Aruba e magari lo usate per riaffittare spazio a terzi, che costa comunque una quarantina di euro al mese e che è un po’ diverso dal dire che si ha un server dedicato?

        Il pop up è una puttanata. Punto.

        I cookie pesano poco ma quando cominciano a essere tanti, come i 104 che arrivano dal vostro sito, più quelli di altri siti, cominciano a pesare.
        E visto che non ci siete solo voi e i vostri, la memoria dedicata potrebbe riempirsi facilmente e qualcuno potrebbe cancellarli, ritrovandosi così a dover aspettare 45 secondi.

        Una genialata se si vuole attirare le persone sul sito per farle leggere.

        Si, bastano pochi click per migliorare il peso del sito, ma veramente pochi per caricare immagini che pesano meno, js e css ottimizzati, magari risparmiando qualche mega di banda, sia per voi che per chi legge.

        Sarebbe una cosa saggia, ma evidentemente a voi non frega una cippa. Anzi, come dicevo più le persone passano il tempo sul sito meglio è. Si alza il tempo medio di permanenza che a Google piace e questo fa si che la pubblicità venga pagata di più.

        Immagini da 1200 per 700 pixel che pesano 500k come se piovesse. Ci sono circa 3 mega di risorse che se ottimizzate occuperebbero solo un quinto dello spazio e per farlo basta solo volerlo e una mezz’ora di tempo, più o meno quella che avete perso per scrivere le risposte, specie da chi si professa del settore.
        La seo è una cosa, l’ottimizzazione della velocità e del peso del sito, anche se fa parte della seo, un’altra.

        Davvero, rasentate il ridicolo. Ricordatemi di non affidarmi mai a voi per la gestione di un sito.

        Ultima cosa: Perché avete scritto in due? Uno solo non bastava?

  3. Dal sito del whois linkato, ma sarà lui che sbaglia, mica tu che conti palle…

    Se ne tiene 10 non è un server dedicato ma un server in affitto su cui puoi mettere altri 9 domini e affittare spazio web. Costa una trentina di euro al mese ed è diverso da un server dedicato (quello che vado dicendo da un po’). Trenta euro che con una media di 10k visite al giorno te li fai in una giornata (anche meno)
    “Per il resto è come ho detto” è una frase fantastica detta da chi dice di fare informazione, è un “io sono io e voi non siete un cazzo” classico. Autoreferenzialità che male si addice alla figura che vorresti rappresentare. Di un’arroganza unica.

    No, non scrive sempre lo stesso. Ma se lo dico io non vale un cazzo, vero?

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Su di me

Genovese di origine, trasferito in Riviera, da sempre appassionato di tecnologia comincio nel 2003 a smanettare su internet per poi fare della passione un lavoro.

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